Ho commesso un delitto.
Son innamorato di una lei che
appartiene ad un altro.
Luogo comune, banalità,
cose che accadono.
Fetenzie.
Ho l'obbligo morale di avvertire che
non ho morale nel sangue ma solo
fame.
L'avrò.
Non so come o quando o
In quale situazione le ruberò il cuore.
Oggi m'impegno ad amarla,
sfamando il suo orizzonte col mio volo,
spirituale,
allegro.
Per soddisfarle lo sguardo
troppo abituato alla prigione
in cui sta rinchiusa
senza aprire l'ala d'angelo
sotto sequestro da un giuramento passato
preistorico.
Il suo battito lo sento nel costato,
mi pesa come un'ombra
poco discreta e sonnambula.
Divide le lunghe notti coi miei sogni
febbricitanti
smaltendo i cadaveri
dei pensieri delle altre amanti
mordendomi le labbra
col suo gustoso miele dall'occhio bugiardo
infedele.
L'amo in rima sul bianco,
nel velo da sposa che fu,
quando correrò per abbracciarla,
col mazzetto di viole in mano,
per caderle in ginocchio ,
sul suo cuore blu innamorato.